L'alba della Magna Grecia

Fra le conquiste eccezionali dell'Età Geometrica greca, l'apertura di contatti con l'Occidente fu certo la più ricca di conseguenze, avviando un movimento di trasmissione di tecnologia e cultura di valore permanente insostituibile per tutta la civiltà occidentale. Autori di questa straordinaria impresa furono i Greci di Eubea, che già prima della fondazione di Roma avevano stabilito una solida base a Pithekoussai - l'odierna Lacco Ameno sull'isola d'Ischia nel Golfo di Napoli. E' intento di questo volume presentare per la prima volta al pubblico non specialista l'elemento chiave che ha rivoluzionato le precedenti conoscenze su questi primi greci d'Occidente: gli scavi condotti dal 1952 a oggi da Giorgio Buchner a Pithekoussai stessa, scavi che interessano una varietà di aree finora senza confronto nella Grecia contemporanea, ognuna delle quali rivela un aspetto diverso della vita quotidiana in uno dei grandi crocevia del mondo antico. Dall'analisi dei ritrovamenti della necropoli, sull'acropoli, nel quartiere industriale suburbano, appare chiaro come il primo stabilimento greco d'Italia si distingua dal successivo mondo coloniale della Magna Grecia per diversi fattori, non ultimo la presenza di altri residenti immigrati dal Vicino Oriente. Anche circa il tema dell'impatto della colonozzazione greca sulle genti indigene della penisola, Pithekoussai getta nuova luce su quel processo di ellenizzazione del mondo etrusco-italico cui si deve fra l'altro l'adozione del concetto di città-stato, della scrittura, della rappresentazione umana: doni magnifici recati dagli anonimi pionieri eubei all'Italia dell'VIII secolo a.C., che gli Etrushi seppero raccogliere e trasmettere a Roma - e così a noi europei del XX secolo d.C.